Il pentagramma del Gesù Nuovo a Napoli
La città di Napoli, da sempre intreccio di dominazioni e popoli, è la culla di svariate tradizioni colte e popolari che spesso affondano nella mitologia. Uno dei misteri di questa splendida città sono le note di una melodia celestiale incise sulle pietre del bugnato della facciata di un’antica chiesa, una delle più belle e importanti della città, la Chiesa del Gesù Nuovo. Eretta tra il 1584 e il 1601 venne realizzata dagli Angioini dove in precedenza c'era un sontuoso palazzo: il palazzo dei Sanseverino. Quest'ultimo venne abbattuto dai Gesuiti e ne rimase solo la facciata a bugne che divenne la facciata della Chiesa del Gesù Nuovo, ed il prezioso portale marmoreo rinascimentale. Il bugnato si presenta come delle piccole piramidi che danno verso l'esterno, su di esse sono presenti degli strani e misteriosi segni incisi dai “tagliapietra” napoletani che avevano sagomato la durissima e scura pietra di piperno. Questi segni venivano interpretati come dei simboli esoterici o, più semplicemente, come sigle delle diverse squadre di lavoro in cui erano suddivisi gli operai. Recentemente, uno storico dell’arte, Vincenzo De Pasquale, ha riconosciuto in quei simboli delle lettere in aramaico ed insieme a Csar Dors padre gesuita ungherese, esperto di aramaico ed al musicologo ungherese Lòrànt Réz, ha identificato in quei simboli delle note di uno spartito da leggersi da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto. Si tratta di un concerto per strumenti a plettro della durata di quasi tre quarti d’ora. Furono gli stessi Sanseverino, spiega De Pasquale, a far incidere dei simboli musicali anche nel loro palazzo a Lauro di Nola e un codice armonico misterioso si trova anche sulla facciata di palazzo Farnese a Roma.