Beatrice Portinari
Il primo a identificare la Beatrice di cui parla Dante con Beatrice Portinari è Boccaccio. è stato ritrovato il testamento di Folco Portinari che, nel 1287, lascia del denaro alla figlia Bice, sposata a Simone de Bardi. ("item d. Bici filie sue et uxoris d. Simonis del Bardis reliquite [...], lib.50 ad floren").
Nel 1280 Simone de Bardi, in un lascito notarile, cede alcuni suoi terreni al fratello Cecchino con il beneplacito della moglie Bice che all'epoca doveva avere circa 15 anni.
I Portinari erano banchieri, così come i Bardi: pare dunque probabilissimo che si tratti proprio della Beatrice dantesca.
Riguardo alla sua sepoltura non è vero che si trovi nella Chiesa di Santa Maria de' Cerchi, a Firenze, sebbene vi sia una lapide commemorativa: Beatrice era sposata e dunque la sua tomba è da cercare tra quelle della famiglia del marito. Il sepolcro dei Bardi è nella Basilica di Santa Croce, vicino alla Cappella dei Pazzi.
Vita Nova
Dante racconta del suo primo incontro con Beatrice nella 'Vita Nova' in maniera poetica. Dice che a 9 anni vide per la prima volta una fanciulla vestita di rosso, umile e decorosa, chiama Beatrice, di nove mesi più giovane di lui, e ne rimane colpito. Nove anni dopo quel primo incontro, la rivede vestita di bianco e riceve il suo saluto. Tornato a casa, euforico per quel saluto, ebbe una visione: Amore in persona teneva in braccio la donna, alla quale dava da mangiare il cuore del giovane Dante, mentre piangeva. Scrive allora una poesia e chiede agli amici poeti di aiutarlo ad interpretare la visione avuta: il suo amico, Guido Cavalcanti gli scrive che è un presagio di morte.
Per non compromettere Beatrice, pur essendo innamoratissimo di lei, scrive poesie indirizzandole ad un'altra donna: Beatrice lo viene a sapere e gli toglie il saluto. Finchè un giorno, vista Beatrice tra altre donne, egli è preso dal tremore e non può tener più nascosto il suo sentimento: da questo momento iniziano 'le nuove rime'. Poco dopo muore il padre di Beatrice e Dante, malato pure lui, ha la visione della donna amata. Il 19 giugno 1290 Beatrice muore e Dante tenta di celebrarla in verso, piangendo. Nell'anniversario di questa morte, mentre disegnava un angelo in memoria dell'amata, Dante riceva la visita di alcune persone e perciò decide di comporre un sonetto in memoria di Beatrice. Una donna gentile poi, mostrandosi innamorato di lui, lo distrae dal ricordo di lei, finchè gli apparve in sogno Beatrice in Paradiso, vestita di rosso come quando l'aveva vista la prima volta e lo rimproverò. Pentitosi, Dante tornò al ricordo di lei. Per quella visione si ripropone di non dire più niente fino a che potrà trattare degnamente di quell'angelo.
Beatrice nella Commedia
Quando Dante si trova bloccato nel cammino da tre animali, un leopardo, un leone e una lupa, viene soccorso da Virgilio che gli confessa di aver ricevuto il permesso di soccorrerlo per intercessione di Beatrice che lo ha implorato di correre in suo aiuto.
Dante la incontrerà in cima al Purgatorio, dove in mezzo ad una grandiosa processione, mentre Virgilio scompare, appare Beatrice che lo rimprovera e lo induce al pentimento e alla confessione; poi, dopo la purificazione con l'acqua del Lete che fa dimenticare le colpe e con quella dell'Eunoè che ravviva il ricordo del bene compiuto, lo accompagna nella salita al Paradiso.
Beatrice infatti è seduta nella 'candida rosa', al cospetto di Dio: torna a sedersi quando appare San Bernardo, ultima guida del poeta.